Performing Media.
La nuova spettacolarità immersiva e radio-mobile nelle periferie eccentriche
DAL 21/09/2023 AL 12/11/2023
abbiamo fatto
“20 sigarette a Nassyria”
DATA e ORARIO 12/11/2023 ore 12
Parco Shuster Valco San Paolo, Roma Municipio VIII
Mobilità sostenibile: linee bus 23, 769, 792, metro B SAN PAOLO
Nel giorno della ricorrenza a venti anni dalla strage, ad un passo dal Monumento ai Caduti di Nassyria, ascolto in cuffia di un recital a cura di Aureliano Amadei, regista e attore sopravvissutaalla strage e autore del libro e del film 20 SIGARETTE A NASSIRYA prima assoluta.
Di e con Aureliano Amadei.
“Mahagonny” suite BRAMABRECHT
DATA e ORARIO 11/11/2023 ore 21:00
Spaziomensa Via Salaria, Roma Municipio V
Mobilità sostenibile: linee bus 235, 039, 135
La proposta prevede lo sviluppo del tema spettacolo-concerto allargando i contributi letterali, teatrali e musicali sia all’interno dell’opera di Brecht sia oltre.
Potrà essere contestualizzata in un nucleo tematico fortemente presente nei suoi testi: il motivo della città e il ruolo dell’economia. Si indagheranno alcuni dei testi brechtiano sui quali già in passato abbiamo lavorato; da L’Opera da tre soldi (1928), Ascesa e rovina della città di Mahagonny (1930), e Santa Giovanna dei Macelli(1930). La riscrittura di Brecht, esattamente due secoli dopo, della Beggar’s Opera di John Gay del 1728fa del crimine e della frode la regola dominante della società. Costruita attorno al principio secondo il quale “Il denaro regge il mondo” – un principio che tutti i personaggi sembrano far proprio, l’Opera da tre soldi fa ricorso a un preciso vocabolario dell’economia. Ad essere mostrata è l’equivalenza tra gente d’affari, e delinquenti comuni, una perfetta e perversa interscambiabilità tra l’organizzazione imprenditoriale e quella criminale. Se con Ascesa e rovina della città di Mahagonny l’idea di una “città-rete” si rivela quanto mai attuale come icona della società dei consumi e del mondo dominato dal denaro e dallo sfruttamento, in Santa Giovanna dei macelli i mattatoi di Chicago costituiscono il luogo, insieme concreto e simbolico, delle lotte tra gli industriali della carne, le speculazioni degli allevatori di bestiame e i profitti del mercato azionario. Due testi vicini nella messa a fuoco, sia pure da prospettive tra loro apparentemente diverse, di una cinica dimensione economica.
Riscrittura e Drammaturgia di Pina Catanzariti
con BRAMA e Antonella Gargano
regia di Marcello Cava
“Cross CorpoMemory”di Aiep
DATA e ORARIO 10/11/2023 ore 17
Nell’ambito del forum su PERFORMING MEDIA condotto da Carlo Infante, Claudio Prati e Ariella Vidach di AIEP presenteranno il progetto CROSS.CORPOMEMORY.ORG (CCM), che integra lo sviluppo di tutto ciò che è avvenuto in 35 anni di attività e di ciò che avverrà nel prossimo futuro.
Il progetto focalizza un processo collaborativo nella fruizione di un archivio sulla sperimentazione del performing media. I dispositivi utilizzati si basano su varie applicazioni di realtà virtuale, come i visori VR, ai sistemi di motion capture fino all’utilizzo della robotica e dell’intelligenza artificiale. Il focus dell'evento è sulle modalità interattive, nelle modalità e nel grado di partecipazione e di relazione biunivoca che si instaura tra fruitore (soggetto) e l’oggetto e nella costituzione e fruizione dei dati archiviati. La valorizzazione e la certificazione del contributo dato dal fruitore costituirà un ulteriore elemento nel percorso di formazione di nuovo pubblico e per gli operatori culturali.
con Claudio Prati e Ariella Vidach
L’evento si conclude con un omaggio a Ugo Pratt in collaborazione con CULTURA DEL VIAGGIO.
Performing Media.
La nuova spettacolarità immersiva e radio-mobile
nelle periferie eccentriche (21/09-12/11/2023)
Forum promosso da Teatro Mobile e Urban Experience per RomaCapitale
10/11/2023 dalle ore 15
Scuola di Ingegneria Aerospaziale (La Sapienza) Via Salaria, 851
linee bus 135, 235
Introdotto da un walkabout - conversazione radionomade di Urban Experience con il Preside Giovannni Palmerini della Scuola di Ingegneria Aerospaziale, esplorando i laboratori di questo scrigno della ricerca scientifica e tecnologica, conclusa da una performance di Teatro Mobile – una volta confluito nel grande Hangar della Scuola, si svolgerà in un denso pomeriggio il forum "Performing Media.
La nuova spettacolarità immersiva e radio-mobile” curato da Carlo Infante.
Questo percorso di ricerca è anticipato dagli eventi a Tor Bella Monaca, nel Liceo Amaldi dal 7 al 9 novembre, con performance in realtà virtuale del Teatro dell'Argine, silent play di Carlo Presotto e Paola Rossi (Piccionaia), Teatro Mobile e Illoco. Il forum alla Scuola Aerospaziale si svilupperà come “cantiere per una mappa concettuale del sistema dello spettacolo dal vivo nella transizione digitale”, in una ricognizione teorica su un ambito della ricerca performativa che comporta una nuova sensibilità capace d’interpretare l’innovazione digitale come un’espansione delle possibilità di comunicazione, per agirle e non subirle.
Si tratta di tutto un mondo di pratiche creative che trova origine nell’ambito delle culture digitali e ancora prima del teatro di ricerca affinato ai media, sia radiofonici sia video, in particolare con il videoteatro, una peculiarità italiana sviluppata nei primi anni Ottanta, con la Postavanguardia.
Un fenomeno che si è poi esteso alle più diverse articolazioni, tra performance e multimedialità, che si misurano con le trasformazioni dei linguaggi audiovisivi. Oggi il performing media riguarda sempre più lo sviluppo delle tecnologie dei nuovi media interattivi, immersivi, mobili e geolocalizzati.
I media possono diventare così performanti in via direttamente proporzionale alle nostre azioni innestate a progettazioni culturali ed educative. Ciò sta creando un nuovo paradigma per ciò che definiamo cultura: il rapporto tra uomo e mondo non è solo mediato da tecnologie meramente intese come strumenti ma comporta un’integrazione sensibile tra il naturale e l’artificiale, creando nuove opportunità di evoluzione antropologica e culturale.
Oltre agli interventi di vari stakeholder (teorici, Kyber Teatro con il festival di teatro e nuove tecnologie "Le Meraviglie del Possibile" a Cagliari e autori come Andrea Paolucci-Teatro dell'Argine e Carlo Presotto, coinvolti nel progetto a Tor Bella Monaca) in un talk condotto da Carlo Infante, sono in programma le performance “dIAlogos” di Nuvola Project (Massimo Di Leo e Gaia Riposati) e “Cross CorpoMemory”di Aiep (Claudio Prati e Ariella Vidach), interventi che esprimono diverse espressioni del performing media operando con realtà virtuali, interaction design, motion capture, robotica e intelligenza artificiale.
Forum Performing Media. La nuova spettacolarità immersiva e radio-mobile
DATA e ORARIO 10/11/2023 ore 15
Scuola di Ingegneria Aerospaziale (La Sapienza)
Via Salaria, 851 Roma Municipio V
Mobilità sostenibile: linee bus 135, 235
Il forum Performing Media si svilupperà come Cantiere per una mappa concettuale del sistema dello spettacolo dal vivo nella transizione digitale, in una ricognizione teorica su un ambito della ricerca performativa che comporta una nuova sensibilità capace d’interpretare l’innovazione digitale come un’espansione delle possibilità di comunicazione, per agirle e non subirle.
Si tratta di tutto un mondo di pratiche creative che trova origine nell’ambito delle culture digitali e ancora prima del teatro di ricerca affinato ai media, sia radiofonici sia video, in particolare con il videoteatro, una peculiarità italiana sviluppata nei primi anni Ottanta, con la Postavanguardia.
Un fenomeno che si è poi esteso alle più diverse articolazioni, tra performance e multimedialità, che si misurano con le trasformazioni dei linguaggi audiovisivi. Oggi il performing media riguarda sempre più lo sviluppo delle tecnologie dei nuovi media interattivi, immersivi, mobili e geolocalizzati.
I media possono diventare così performanti in via direttamente proporzionale alle nostre azioni innestate a progettazioni culturali ed educative. Ciò sta creando un nuovo paradigma per ciò che definiamo cultura: il rapporto tra uomo e mondo non è solo mediato da tecnologie meramente intese come strumenti ma comporta un’integrazione sensibile tra il naturale e l’artificiale, creando nuove opportunità di evoluzione antropologica e culturale.
“dIAlogos” di Nuvola Project
DATA e ORARIO 10/11/2023 ore 16:30
Nell’ambito del forum su PERFORMING MEDIA condotto da Carlo Infante, Nuvola Project presenta la performance “dIAlogos” e Installazione interattiva “Nuvola 3.0” e “Ritratti Performanti “realizzati con Intelligenza Artificiale La performance dIAlogos, per voce umana e Intelligenza Artificiale, un'azione di performing media in cui la Nuvola sarà animata dai più potenti algoritmi di AI e di comprensione del linguaggio naturale.
Si innescherà un vero e proprio dialogo per voce e luce fra Intelligenze Umana e Artificiale in un botta e risposta evocativo: l'AI interpreterà le parole dell'attrice performer e risponderà con parole e con effetti di luce controllando in maniera autonoma l'installazione chimera Nuvola 3.0. I Ritratti performanti di Nuvola Project sono frutto di un lavoro che fa riverberare la Storia e le storie, sono l’espressione di un incontro e di una relazione fra Intelligenza Naturale che li ha ideati e interpretati e l’Intelligenza Artificiale, in un gioco performante fra anima e animazione. Tornano a parlare figure come Cristina di Svezia, personaggio emblematico del rapporto fra arte e scienza con la sua visione paneuropea di un regno della cultura, o Lucrezia Romana, che con la tragica storia del suo stupro ha mosso le coscienze determinando la rivolta che portò alla Repubblica Romana, torna a coinvolgerci attraverso le parole di Shakespeare e il segno di Cranach che prendono vita. E ancora Sisto V e Raffaele Fabretti o le Sibille del ciclo Art Prophecies. Opere digitali phygital, immateriali ma pronte a prendere forma e consistenza incontrando e trasformando la materia su cui sono proiettate o ancora a incontrare lo sguardo dello spettatore interagendo con lo spazio in realtà aumentata.
con Massimo di Leo e Gaia Riposati-Nuvola Project
U-MANI de ILLOCO TEATRO
DATA e ORARIO 09/11/2023 ore 15
Liceo Amaldi e Istituto Comprensivo, Tor Bella Monaca Via Domenico Parasacchi, 21, 00133 Roma Municipio VI
Mobilità sostenibile: linee bus 058, 059, 057, 20, 053
Nell’ambito del forum su PERFORMING MEDIA condotto da Carlo Infante, UMANI, uno spettacolo che mescola teatro, cinema e micromanipolazione, per creare una grammatica scenica ibrida che possa comunicare in maniera efficace con le nuove generazioni.
Clara è una bambina come le altre: prima di andare a scuola, sottrae dalla credenza un paio di caramelle al limone; mentre la maestra spiega, disegna animaletti sul libro di scienze (sempre con qualche zampa di troppo); quando gioca in giardino, la sua fantasia la conduce in luoghi lontani e sconosciuti. Clara, però, fatica a comprendere il mondo che la circonda. L’universo dei suoi genitori, della nonna, dei maestri a scuola e di tutti gli adulti sia simpatici che antipatici le appare imperscrutabile e allo stesso tempo incapace di capirla. Insomma, un mondo a misura di adulti che hanno dimenticato cosa voglia dire essere bambini. Un giorno, mentre guarda il suo programma preferito, la televisione emette improvvisamente un fischio e poi si spegne. Senza rimedio. Questo avvenimento le toglie una distrazione quotidiana e le permette di entrare in contatto con quello che la circonda in maniera diversa; le permette persino di sentire la voce di un gabbiano che ogni giorno vola intorno alla sua casa. Quei rumori e quelle distrazioni che le davano un’immagine della realtà non sua si spengono e quello che all’inizio sembra essere un dramma si trasforma nell’opportunità di vivere avventure ed emozioni insospettate: il gabbiano parlante le chiederà aiuto per una missione di vitale importanza: restituire il sorriso alla Luna. Lo spettacolo, unisce la manipolazione di oggetti in miniatura alle nuove tecnologie digitali. La vicenda è ispirata a un testo di narrativa per ragazzi: Il bambino senza televisione di Luana Vergari. In questo racconto, un bambino a cui si rompe la televisione scopre che nella porzione di silenzio lasciata dallo schermo spento esiste un mondo che lui può forgiare e modificare attraverso l’uso dell’immaginazione. Sulla scena, una serie di set in miniatura creati e manipolati dagli attori; le varie azioni saranno riprese da un operatore dotato di telecamera, e il “film”, realizzato dalla collaborazione coreografica tra attori-manipolatori e operatore ad ogni replica, verrà proiettato live su uno schermo collocato sul fondale. Si tratta dunque di un lavoro che intende mostrare al pubblico, simultaneamente, la scena e il dietro le quinte, l’illusione e il trucco. Gli spettatori, infatti, potranno assistere contemporaneamente alle immagini audiovisive prodotte live e proiettate sullo schermo situato sul fondale, e al processo di produzione di quelle stesse immagini, realizzato dagli attori-manipolatori. Le principali tematiche dello spettacolo sono quelle dell’immaginazione e della diversità. Clara è rappresentata, e probabilmente vede se stessa, come una mano, mentre gli adulti che la circondano sono rappresentati come persone intere. L’incomunicabilità tra i due mondi è acuita dall’utilizzo di una lingua inventata, incomprensibile per gli spettatori, che Clara usa quando dialoga con altri personaggi. Le uniche figure con cui riesce a parlare una lingua comprensibile anche al pubblico sono i personaggi che animano la sua immaginazione. Come ogni grande avventura, Clara potrà giungere alla fine del suo viaggio e riuscire a salvare la Luna solo crescendo e imparando da ciò che ha esperito durante il percorso. Uno spettacolo che accompagnerà i bambini, ma anche gli adulti, in un mondo poetico in cui la lente dell’obiettivo arriva in quel punto in cui l'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande si incontrano.
da un’idea di Annarita Colucci per la regia Roberto Andolfi con Annarita Colucci, Dario Carbone, Valeria D’Angelo, Anton De Guglielmo, Michele Galella
Silent Play “Playcapperi” di e con Carlo Presotto
DATA e ORARIO 08/11/2023 ore 15
Liceo Amaldi e Istituto Comprensivo, Tor Bella Monaca ViaDomenico Parasacchi, 21, 00133 Roma Municipio VI
Mobilità sostenibile: linee bus 058, 059, 057, 20, 053
Nell’ambito del forum su PERFORMING MEDIA condotto da Carlo Infante che inizia oggi per continuare nei due giorni successivi, un silent-play sulla consapevolezza della crisi ecologica per un numero limitato di spettatori.
Uno spazio libero al chiuso (il progetto prevede un’aula scolastica) con Carlo Presotto e Paola Rossi stanno sviluppando per il centro di produzione teatrale La Piccionaia dal 2018 una serie di attività di ricerca e creazione artistica con gli studenti della scuola superiore sul tema della consapevolezza della crisi ecologica. Nel 2018 hanno realizzato il progetto di teatro digitale interattivo "Play Capperi", sviluppato con l'utilizzo delle radiocuffie immersive, che prende spunto dalle politiche agricole comunitarie della UE per proporre ad una classe di ragazzi un percorso fatto di scelte, da negoziare collettivamente, al termine del quale ci sono 4 futuri possibili al 2035. Ai partecipanti vengono sottoposte domande, proposti giochi, chiesto di discutere argomenti o di prendere posizione. Ad ogni tappa il capo gioco raccoglie i risultati e poi attiva un pulsante blu o arancione. E la narrazione prende forma in base alle scelte che prendono i partecipanti, restituendo alla fine due situazioni distopiche e due utopiche, strizzando l'occhio a celebri serie televisive e cinematografiche. Ma soprattutto rendendo evidente come siano le scelte del presente a generare già oggi il futuro che abiteremo fra dieci o vent'anni.
con Carlo Presotto e Paola Rossi
“Condominium”
DATA e ORARIO 07/11/2023, 15:00
Liceo Amaldi e Istituto Comprensivo, Tor Bella Monaca ViaDomenico Parasacchi, 21, 00133 Roma Municipio VI
Mobilità sostenibile: linee bus 058, 059, 057, 20, 053
Nell’ambito dell’iniziativa in aula Magna METROPOLIS ritratti di periferie eccentriche a cura di Antonella Gargano, Viaggio in cuffia con ascolto del testo di Pina Catanzariti che mescola frammenti dal celebre romanzo distopico e fantascientifico di James Ballard con inserti dal Leviatano di Hobbes. Novità assoluta.
Riscrittura e Drammaturgia di Pina Catanzariti
con Raffaele Gangale, Nicola Pecora, Claudio Molinari e Antonella Gargano
regia di Marcello Cava
“Il labirinto”
DATE e ORARI dal 07/11/2023 al 09/11/2023 dalle ore 9:00 alle ore 18:00
Liceo Amaldi e Istituto Comprensivo, Tor Bella Monaca Via Domenico Parasacchi, 21, 00133 Roma Municipio VI
Mobilità sostenibile: linee bus 058, 059, 057, 20, 053
Lo spettacolo teatrale in realtà virtuale "Il Labirinto" è inscritto nel progetto "Politico-Poetico", promosso dal Teatro dell’Argine alle porte di Bologna, a S. Lazzaro di Savena, coinvolgendo nellaprogettazione i ragazzi delle scuole di quel territorio.
Questo “spettacolo post-teatrale in realtà virtuale” ideato da Giacomo Armaroli, Nicola Bonazzi, Mattia De Luca, Giulia Franzaresi, Andrea Paolucci fa immergere nelle storie di fragilità adolescenziale di 14 ragazzi e ragazze che hanno rilanciano gli interrogativi sul valore di una esperienza-limite che resetta il codice teatrale. Nell’impresa del Teatro dell’Argine c’è una straordinaria intelligenza artigiana che ha messo in campo sistemi immersivi (oculus) e buone tecnologie di ripresa, con esemplari set in cromakey. Si resetta la convenzione teatrale reinventandone però la percezione: è lo spettatore che agisce in tempo reale in una visione concepita non come film logico-consequenziale ma interattivo, muovendosi nel labirinto virtuale, camminando (protetto da un operatore, visto che si è “bendati” dal visore stereoscopico) in uno spazio circoscritto di 7 metri per 7 (e mi sono immaginato quanto sarebbe curioso osservare l’insieme di queste azioni “embedded”). Non ci sono fantasmagorie in 3Dda esplorare ma “solo” storie disturbate, ai margini del tragico… Qui va riconosciuta la linea di condotta intrapresa dal Teatro dell’Argine con una sapienza drammaturgica direttamente proporzionale al senso di responsabilità nei confronti delle vicende evocate, senza scivolare nell’esercizio retorico della drammatizzazione e tantomeno in quello insidioso dell’inquietudine indotta. Questo è il dato più importante perchè l’operazione si fonda su sani presupposti pedagogici,qualificati da una rara sensibilità d’innovazione sociale. Esperienza immersiva per uno spettatore alla volta. 6 set di realtà virtuale per 6 repliche ciascuno.
con Giacomo Armaroli, Nicola Bonazzi, Mattia De Luca, Giulia Franzaresi, Andrea Paolucci
Performing Media.
La nuova spettacolarità immersiva e radio-mobile nelle periferie eccentriche
dal 21/09/2023 AL 12/11/2023
Liceo Amaldi
Tor Bella Monaca Via Domenico Parasacchi, 21, 00133 Roma Municipio VI
Dal 7 al 9 novembre il progetto "Performing Media. La nuova spettacolarità immersiva e radio-mobile nelle periferie eccentriche" si concentra a Tor Bella Monaca, al Liceo Amaldi, uno dei migliori istituti della città. Al centro di questo intervento è la performance-installazione di realtà virtuale "Il Labirinto" del Teatro dell'Argine, un'esperienza radicale vivendo in soggettiva (immersi in un visore stereoscopico) le condizioni limite narrate da giovanissimi.
6 postazioni nella palestra per 6 spettatori alla volta, dalle ore 9 alle ore 18.
Il 7 novembre alle ore 15 ci sarà il forum "Metropolis" nell'aula magna, ragionando sulle periferie eccentriche con Antonella Gargano, Carlo Infante e Giorgio de Finis che sta attuando "Il Museo delle Periferie" proprio a Tor Bella Monaca. All'incontro seguirà la performance di Teatro Mobile “Condominium”, un viaggio in radiocuffia evocando il romanzo distopico di James Ballard. L'azione sarà anticipata dal walkabout di Urban Experience "L'outback delle metropoli psicotrope".
Introdotti da Carlo Infante seguiranno nei giorni successivi, sempre alle ore 15, ancora due esperimenti di spettacolo immersivo: Play_Capperi di e con Carlo Presotto e U.mani de IL Loco Teatro.
7 novembre
ore 9-18 IL LABIRINTO
ore 15 METROPOLIS a seguire CONDOMINIUM
8 novembre
ore 9-18 IL LABIRINTO
ore 15 incontro e a seguire PLAY CAPPERI
9 novembre
ore 9-18 IL LABIRINTO
ore 15 incontro e a seguire U.MANI
“ANTIGONE POSSIBILE” di Pina Catanzariti
DATA e ORARIO 05/11/2023 ORE 14:30
Parco Archeologico di Ostia Antica Viale dei Romagnoli 717 Municipio X
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Mobilità sostenibile: linee bus 04, C3, C4, 011, 018, C13, C02, C13, C19, C20, C30; metro B fermata Ostia Antica
Viaggio in cuffia con una riscrittura inedita dell’Antigone. Viene presentato nella sua forma compiuta dopo alcune fortunate anteprime sperimentali del 2019 (al Grande Cretto di Burri di Gibellina e nel Parco Archeologico di Paestum) e in Calabria nel 2022 e 2023. Scritto in forma di poema, dove le parole e i concetti si susseguono implacabili come domande ineludibili, dà forma ai personaggi del mito, rendendoli attuali ed umani. In un unico flusso sonoro e mentale le loro voci diverse nelconflitto politico si compongono in una sorta di corale che moltiplica Antigone, testimone della necessità di scelte e responsabilità individuali e collettive. Opera inedita in forma inedita: non una tradizionale messinscena ma una “visione ed ascolto” originale secondo il “format” del Teatro Mobile.
“Un flusso di parole registrate, entrano nello spettatore grazie al sistema wireless, gli attori nello spazio scenico quasi non parlano, bisbigliano, così da creare uno sdoppiamento tra parole e luogo. Si diventa parte attiva del mimato, protagonisti e osservatori. Un testo politico, quella di Pina Catanzariti, con attori – diretti dal regista Marcello Cava – che indossano coperte isotermiche, le stesse distribuiti agli immigrati suibarconi e che qui diventano corpo e polvere. Emerge l’insieme tematico: fratello contro fratello, lo straniero, l’accoglienza, il contrasto tra legge-Stato e coscienza-individuo, la sfida di una donna alla legge dell’uomo maschio…Antigone sovverte l’opera di Sofocle (dove tutti trovano la morte) sopravvivendo.” Davide Speranza, “Il Mattino”, 2gennaio 2020 “Etica e Politica, l’Antigone Possibile a Paestum.
Antigone possibile di Pina Catanzariti,
regia di Marcello Cava
musica di Felice Zaccheo
con Raffaele Gangale, Claudio Molinari, Nicola Pecora, Gaia Rinaldi e Chiara Pilloni.
A seguire: Walkabout con Carlo Infante
studio su Amleto al Castello di Giulio II
DATA e ORARIO 05/11/2023 ORE 12:00
Parco Archeologico di Ostia Antica - CASTELLO DI GIULIO II - Piazza della Rocca, 13, 00119 Ostia Antica - Municipio X
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Mobilità sostenibile: linee bus 04, C3, C4, 011, 018, C13, C02, C13, C19, C20, C30; metro B fermata Ostia Antica
Negli spazi del Castello di Giulio II viaggio in cuffia con apparizioni e frammenti da Amleto nella riscrittura di Pina Catanzariti, diviso in cinque movimenti per quattro attori e musica dal vivo. Novità assoluta mutuata dal progetto “Il tempo impossibile di Shakespeare” nell'ambito di: TIME IS OUT OF JOINT tempo spettacolare e vissuto illusorio con Shakespeare.
Riscrittura e Drammaturgia di Pina Catanzariti
con Raffaele Gangale, Claudio Molinari, Nicola Pecora e Gaia Rinaldi
musica di LAMETIA
regia di Marcello Cava
“Nero Chiaro”
di Claudia Frisone
DATA e ORARIO 04/11/2023, 19:00
Ex Mercato di Torrespaccata
Ingresso in Viale dei Romanisti, 00169 Municipio VII
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Mobilità sostenibile: linee bus 557, 313, 213, 552, 106
Mosaico di frammenti di autori contemporanei del secondo novecento che immortalano l’animo umano rivelandone la sua essenza tormentata nel dopoguerra. Riscoperta di paesaggi urbani e letterari.
Attrici, danzatrici, videoartiste sono state coinvolte in un processo di valorizzazione delle loro capacità creative e artistiche, che ha dato loro voce e possibilità espressiva, all’interno di un contesto performativo, assecondando le risonanze e i vissuti che i frammenti letterari proposti hanno generato. Lo spettacolo è composto da un mosaico di frammenti di autori contemporanei del secondo novecento che immortalano l’animo umano rivelandone la sua essenza tormentata in un momento storico e sociale, quello del secondo dopoguerra, dove vuoto, difficoltà esistenziali e perdita di senso si palesano all’umano e abitano tanta produzione artistica: non luoghi senza tempo dove nulla accade eppure si va avanti, dove il colore dominante è nero chiaro, dove persone smarrite e sole hanno bisogno dell’altro per ricordarsi di esistere, per aspettare insieme una fine che non arriva mai. L’isolamento, i conflitti intrapsichici che ci intrappolano e di contro la forza della relazione con l’ambiente e con l’altro da sé, la formidabile ostinazione dell’essere umano e la sua capacità di resilienza: questi i temi suggeriti dai testi selezionati. L’intento è di aprire un dialogo tra luoghi e parole per schiudere significati più profondi: la performance darà agli spazi nuova e inedita consistenza che, a sua volta, porterà ai testi una rigenerazione di senso, in un’ottica contemporanea e multimediale. Il pubblico, accompagnato in un percorso che diventa occasione aggregativa e riscoperta di paesaggi urbani e letterari, apporterà un ulteriore elemento creativo con la sua determinante presenza.
una produzione di Associazione Culturale Calpurnia
un progetto di Claudia Frisone, Macedonia Teatro, Associazione Culturale Calpurnia
regia di Claudia Frisone aiuto regia Ilaria Bisozzi con Sofia Abbati, Benedetta Calogero, Maria Campana, Giulia Celletti, Elena Contrino, Mila Damato, Marta De Medici, Luana Mita, Mary Scicolone.
“Passeggiata Pasolini”
DATA e ORARIO 04/11/2023, 11:00
da Piazza Anco Marzio a Idroscalo Lido di Ostia Municipio X
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Mobilità sostenibile: linee bus 01, 05, 06, 04, C19
A ridosso del 2 novembre, giorno della sua uccisione, dopo la fortunata esperienza con Cultura del Viaggio dello scorso anno, torna PASSEGGIATA PASOLINI (con versione sperimentali per ciclisti lungo la pista ciclabile da Ponte Marconi all’idroscalo) nei luoghi di Pier Paolo Pasolini ad Ostia. Partendo da Piazza Anco Marzio e Piazza Gasparri, lungo il litorale, fino all’Idroscalo, toccando i tre monumenti alla sua memoria. Un “viaggio in cuffia” eco-sostenibile, privo di impatti acustici o ambientali. Si ascolteranno testi di e su Pier Paolo Pasolini, registrati e letti dal vivo. Alla Passeggiata a piedi fino all’Idroscalo sarà affiancata una versione con ascolto in cuffia per ciclisti lungo la pista ciclabile sentiero Pasolini.
a cura di Teatro Mobile; interventi di Claudio Molinari e Massimo Guarascio.
Brecht e Roma - ORAZI E CURIAZI
DATA e ORARIO 15/10/2023, 17:00
via Appia Antica angolo via Erode Attico Municipio VIII
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Mobilità sostenibile: linee bus 765, 660, 118
Il confronto di Bertolt Brecht con la storia antica di Roma è costruito sul proposito di mettere a fuoco una prospettiva diversa da quella corrente, che guardi agli eventi storici dalla parte di altri ‘attori’, non dei conquistatori, ma dei conquistati. In una serie di testi a cui ha lavorato nei primi anni del suo esilio, dal 1934 al 1939, Brecht opera infatti un puntuale, lucido smontaggio della glorificazione dei trionfatori. Si potrebbe quasi parlare di una sorta di ipertesto, che si compone attorno alla lirica Domande di un lettore operaio, dove la constatazione che «Roma la grande è piena di archi di trionfo» suscita con l’interrogativo «Su chi trionfarono i Cesari?» la necessità di rivedere la relazione tra storia tramandata e verità storica. Le riflessioni di Brecht toccano con il dramma didattico Gli Orazi e i Curiazi (1933-1934) le origini dell’urbs e le sue vicende leggendarie. La fonte classica di Livio offre al drammaturgo di Augusta l’occasione per una lode del ragionare che può vincere sulla supremazia tangibile, materiale. Nato come radiodramma per la trasmittente svedese, L’interrogatorio di Lucullo (1939), successivamente rielaborato come opera musicale con la collaborazione di Paul Dessau (La condanna di Lucullo, 1951) e la cui fonte di ispirazione sono Le vite parallele di Plutarco, registra la reazione di Brecht all’inizio della guerra e riprende gli interrogativi del Lettore operaio con la critica alla storia che celebra soltanto i presunti fasti dei ree dei dominatori tacendone i crimini, mentre ignora la folla degli anonimi, di chi concretamente «ne pagò le spese». L’idea del processo a Lucullo con il tribunale che si ritira per deliberare e poi lo condanna ha un carattere di evidente attualità politica nei confronti della guerra d’aggressione e, con la successiva stesura, disegna una chiara proiezione sul processo di Norimberga. Alla figura di Lucullo Brecht si era già interessato anche grazie alla lettura della Grandezza e decadenza di Roma (1902-1907) di Guglielmo Ferrero (in particolare del volume su La conquista dell’Impero) e in un testo in prosa, I trofei di Lucullo (1939), aveva fatto incontrare il condottiero romano con il poeta Lucrezio in un dialogo sul suo De rerum natura. Di questo corpus romano fanno ancora parte sia un frammento di romanzo pubblicato postumo, Gli affari del signor Giulio Cesare, in cui Brecht definisce le imprese e i trionfi di chi sconfisse i Galli in termini economici e, appunto, di intrighi affaristici, sia la riscrittura del Coriolano di Shakespeare − a cui lavora dopo il ritorno dall’esilio tra il 1952 e il 1953 −, che porta in primo piano non il singolo, ma il collettivo, la gente comune. Un corpus, insomma, che arriva a ridisegnare una mappa storica di Roma − definita nell’ Interrogatorio di Lucullo come “nostra”, “potente”, “operosa” − da una prospettiva diversa. (Antonella Gargano)
Riscrittura e Drammaturgia di Pina Catanzariti
con Antonella Gargano, Massimo Guarascio, Piero Marietti, Nicola Pecora e Michele Mazzetti di Pietralata
regia di Marcello Cava
“L’Arcadia Futura” in una Cava abbandonata
DATA e ORARIO 14/10/2023, 11:00
Cava Fabretti (via Tor carbone 97b) Municipio VIII
Google Maps
Mobilità sostenibile: linee bus 765
Walkabout. Il Museo Dappertutto. L’Arcadia Futura in una Cava abbandonata.
Si esplorerà la CavaFabretti – da cui per decenni sono stati estratti pozzolana, tufo e selci, ovvero i sanpietrini (non propriamente basalto, ma leucitite), frutto della colata piroclastica prodotta 280.000 anni fa dall’eruzione del Vulcano Laziale dei Colli Albani – che oggi si rivela non solo enclave selvaticama potenziale e nuovo Bosco Parrasio, scenario di un “museo dappertutto” dell’Antropocene. Si ascolteranno personaggi chiave come Cristina di Svezia che nel XVII secolo fondò, a Roma, l'Arcadia con Raffaele Fabretti, consigliere di tre Papi. Sarà con noi il suo discendente con cui ricomporre le tracce di memoria sia della prima Arcadia, sia di quella futura.
con Carlo Infante
“Prometeo e il suo doppio”
DATA e ORARIO 14/10/2023, 12:00
Cava Fabretti (via Tor carbone 97b) municipio VIII
Google maps
Mobilità sostenibile: linee bus 765
Il tema fondante è il rapporto tra l’uomo e la sua natura, l’ineluttabile percorso verso un’ecologia che nega e trascende la possibilità di vivere e di essere felici, di scegliere il bene contro il male, di scegliere tutti e non il potere. Tra Prometeo incatenato di Eschilo e Frankenstein di Mary Shelley si presenterà un progetto di viaggio ed ascolto in cuffia, momento di riflessione sull’umano, l’umanità, la solitudine, la follia ed il coraggio di scegliere, il folle ed il mostruoso del nostro essere.
In bilico tra artisti/artefici del proprio destino e dittatori impazziti dell’intera umanità, coscienti distruttori di risorse, implacabili assassini dei propri simili. Dove l’uomo da solo non riesce ad uccidere, l’aiuto della tecnologia lo rende annientatore. Nessuna speranza, nessun futuro, la scienza domina ormai l’uomo, nonostante fosse l’unica possibilità che aveva l’uomo per salvarsi. Un lavoro di studio e diapprofondimento, esito di passate esperienze dedicate a questo testo e propedeutico e basilare alla realizzazione scenica, trarrà la sua ragione primaria dal celebre saggio L’asse verticale o le ambiguità di Prometeo di Jan Kott (The Eating of Gods, 1972). La riflessione di Kott che parte dal Prometeo incatenato di Eschilo, Le opere e i giorni di Esiodo e il celebre coro di Antigone e porta (sopra, prosegue il tempo del terrore senza limiti, sotto, ancora, l’arte è troppo più debole del fato), per l’asse Rosseau, Levi Strauss, al nostro tempo con una serie di incomparabili suggestioni .Prometeo significa “colui che conosce in anticipo” ed è la metafora dell’uomo di scienza che cerca di spiegare ciò che altrimenti risulta inspiegabile. E che, nonostante questo, come un cieco, non riesce a modificare il destino umano.
Riscrittura e Drammaturgia di Pina Catanzariti
con Galliano Mariani e con Claudia Frisone, Raffaele Gangale Claudio Molinari, Nicola Pecora, Michele Mazzetti di Pietralata e la partecipazione straordinaria di Evelina Meghnagi, musiche Felice Zaccheo regia Marcello Cava
Vajonts Dappertutto. L'acquedotto trasformato in casa per gli Ultimi”, Anniversario Vajont, 2° capitolo
DATA 09/10/2023
ORARIO 16:00
Parco degli Acquedotti (Piazza Celio Sabino 50, davanti a Chiesa San Policarpo), Mun. VII
Mobilità sostenibile: linee bus 557, 213, 502, 503, 520, 548, 789, C11, 590; metro A Giulio Agricola
Il walkabout (conversazione radionomade) si svolgerà itinerante tra gli acquedotti, in un'area che dall'antichità rappresenta un crocevia della rete idrica che avrebbe dissetato Roma, con gli acquedotti Anio Vetus, Marcia, Tepula, Iulia, Claudio, Anio Novus, Mariana e Felice.
Un genius loci straordinario che esprime il valore dell'acqua come Bene Comune e che ad un certo momento della storia (dopo i bombardamenti del 1943) si rivelò, con le grandi arcate degli acquedotti, rifugio per gli sfollati. Per decenni quel luogo fu trasformato in casa d'emergenza per gli Ultimi che approdavano a Roma cercando lavoro sull'onda del boom economico. Quell'area fu considerata la Calcutta d’Europa (non a caso vi fu realizzata la prima casa europea di Madre Teresa di Calcutta) con uno "slum" addensato da migliaia di senza tetto. In quel contesto di estremo disagio sociale Don Sardelli avviò negli anni Sessanta una lotta alla povertà educativa con la “scuola di strada” detta 725, per il numero della baracca in cui si sviluppò quell’esperienza. Ascolteremo i geo-podcast realizzati per narrare quelle storie, con le voci dei protagonisti, conversando-camminando tra gli acquedotti, con un intervento teatrale di Consuelo Ciatti che ha realizzato un video per il progetto "Vajonts23", concepito come un prologo: "I presagi di Tina Merlin". Il walkabout sarà in streaming web radio su www.radiowalkabout.it
Conduce Carlo Infante con Consuelo Ciatti, WREP, Communia-rete permanente dei beni comuni.
Performance-Set aperto di ripresa:
“I presagi di Tina Merlin” Anniversario Vajont primo capitolo
DATA 02/10/2023
ORARIO 16:00
Parco degli Acquedotti (Piazza Celio Sabino 50), Mun. VII
Mobilità sostenibile: linee bus 557, 213, 502, 503, 520, 548, 789, C11, 590; metro A Giulio Agricola
Primo atto di “Vajonts Dappertutto, per una Orazione Civile Corale”, in programna il 9 ottobre in relazione con il progetto teatrale di Marco Paolini "VajontS 23" al Piccolo Teatro di Milano e decine di altri eventi disseminati in tutto il Paese.
E' un omaggio a Tina Merlin, figura chiave per capire cosa veramente successe quel 9 ottobre 1963. Nativa di quelle montagne, prima staffetta partigiana, poi attivista nel PCI e giornalista dell’Unità, a causa di un articolo uscito sul quotidiano nel 1959 fu denunciata per diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico. L’articolo è solo uno dei tanti in cui accusava il monopolio Sade sui pericoli di questo folle progetto ai danni della popolazione. L’anno successivo, dopo una frana avvenuta come lei aveva pronosticato, è stata scagionata a pieno titolo dal Tribunale di Milano. Tina Merlin, come portavoce di quel popolo di montanari a cui sentiva di appartenere, ha partecipato attivamente alle loro proteste, alla disperazione e alla rabbia dei sopravvissuti, definendo la diga del Vajont “un monumento a vergogna perenne della scienza e della politica”. Noi cercheremo di ripercorrere brevemente questo triste arco di storia italiana attraverso le sue parole profetiche che risuonano ancora come un’eco straziante dal fondo di quelle valli. La performance sarà di fatto un set di ripresa (aperto) per un video in relazione a "VajontS 23" di Marco Paolini.
con Carlo Infante, Consuelo Ciatti
Caligola
DATA 01/10/2023
ORARIO 12:00
Parco Archeologico di Ostia Antica Viale dei Romagnoli 717 Municipio X
Mobilità sostenibile: linee bus 04, C3, C4, 011, 018, C13, C02, C13, C19, C20, C30; metro B fermata Ostia Antica
Si torna all’archeologia nel Parco Archeologico di Ostia Antica nella prima domenica del mese (ingresso gratuito) con un dittico dedicato a due figure emblematiche della “follia del potere”: il più folle deli imperatori romani “riscritti” nel Novecento. Con performance in movimento con ascolto in cuffia tra i ruderi.
La lotta tra la coscienza individuale e la burocrazia politica e intellettuale, percorsa attraverso le vicende tragiche di un imperatore folle e crudele. Il testo di Camus incentrato sul delirio del potere venne rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1945. «Ad ogni uomo è permesso recitare le tragedie celesti e diventare un dio, basta indurire il proprio cuore».
UOMO: Tutti gli uomini hanno qualcosa di dolce nella vita, li aiuta ad andare avanti. Vi ricorrono quando si sentono troppo logori. Non c’è nulla di simile nella tua vita? Lacrime che si avvicinano, il rifugio del silenzio?
CALIGOLA: Si c’è!
UOMO: E che cos’è?
CALIGOLA:
Il disprezzo.
Riscrittura e Drammaturgia di Pina Catanzariti
con Raffaele Gangale e Fabrizio Parenti
musica di Felice Zaccheo
Regia di Marcello Cava
“La follia del potere”:
“Lear”
DATA 01/10/2023 ORARIO 15:30
Parco Archeologico di Ostia Antica Viale dei Romagnoli 717 Municipio X
Mobilità sostenibile: linee bus 04, C3, C4, 011, 018, C13, C02, C13, C19, C20, C30; metro B fermata Ostia Antica
Il dittico sulla “follia del potere” introdotto da un walkabout con Carlo Infante e Antonella Gargano si conclude con una riduzione di Pina Catanzariti, voluta e necessaria, della tragedia originale, estrapolando, attraverso un concentrato di irrappresentabilità indicibile, invivibile ed inascoltabile, il significato della sua attualità.
Il nostro tempo, ha prodotto una moltitudine di umanità che non riesce a giudicare se stessa, lasciandosi condurre, affidandosi all’istinto della sottomissione ai propri desideri, o al potere di turno. Si fa di tutto per non pensare, per non agire al meglio per la società.
Impossibile, per questo meccanismo mentale, un'identificazione con ciascuno dei personaggi di questa tragedia, perfino con la sofferenza profonda intrisa di pazzia di Lear, interpretato magistralmente da Paolo Bonacelli. Paolo/Lear, immobile patriarca bifronte, leviatano dai capelli fiammeggianti di bianco, siede sulle rovine del proprio potere auto-distrutto, illuminato dalla follia che avanza tra folgori e tuoni, io crollato e natura stessa in rovina, inascoltato e deriso da umani derelitti o disumanizzati, personificazioni di follia e cecità, emanazioni concrete della sua coscienza che perde pezzi a mano a mano che si perde l'uomo. La sua decisione masochista, quella di lasciare le redini del proprio patrimonio alle figlie è dovuta a pura irragionevolezza, il rimbecillimento della ragione, per la vecchiaia che avanza, o alla saggezza dell’età, all’illuminazione interiore che il potere non è più né fine, né mezzo, ma solo ostacolo al desiderio di una vita diversa? Chiara, unica, perentoria, mai melodrammatica, la sua voce, che conduce lo spettatore attraverso la forbice ambivalente delle scelte necessarie: voce joyciana, flusso interiore potente che chi ascolta ha come strumento per scandagliare la propria coscienza ad una ragionevole distanza, personificazione di follia, malvagità o eccesso di bontà, che non ha bisogno di altre azioni sul palcoscenico. La follia allontana, come il male, ripugna, fa male agli occhi, così come le buone intenzioni e la buona coscienza: questa è la realtà del nostro quotidiano agire, sempre al di là del bene e del male. L'impiccagione può essere del folle o del buono. Il cattivo muore ammazzato ugualmente. I cinque atti della tragedia shakespeariana, sono azioni così parossistiche, i personaggi sono così avvolti da drammaticità inverosimili, drammi improbabili, che è stato necessario effettuare tagli profondi di scene oggi inutili per trovare un fondo nobilissimo di sentimenti allo stato puro. E così Lear ritrova il candore della propria generosità imparando dalla follia la fragilità delle lacrime, l'importanza dei rapporti umani, quelli con se stesso, la vecchiaia incombente, la morte più compagna che spettro, quelli con la natura della vita, che ci portiamo inconsapevoli dentro di noi, quelli con gli affetti che contano. La tempesta vera o falsa è lotta o pace raggiunta. Continuiamo a perpetuare nella nostra cecità quotidiana fughe verso precipizi, anziché trovare spazi in noi stessi. Suoni e parole, il nostro male di vivere, immersione di tutti i sensi pietrificante, edificazione di massa, mea culpa ininterrotto.
Riscrittura e Drammaturgia di Pina Catanzariti
con PAOLO BONACELLI,
Raffaele Gangale; Massimo Guarascio, Fabrizio Parenti e Cecilia Zingaro
musica di Felice Zaccheo
Regia di Marcello Cava
La linea d’Ombra” da Conrad
DATA 30/09/2023
ORARIO 17:00
Spiaggia libera S.P.Q.R., 00122 Lido diOstia RM
https://maps.app.goo.gl/1VPCcDubtTGaeitS7
Mobilità sostenibile: linee bus 05, 06, 014
ASCOLTO IN CUFFIA IN RIVA AL MARE
“Mi aggredì la precoce malattia della tarda giovinezza e mi portò via. Via da quella nave, voglio dire. Ma appena gli occhi si posarono sulla mia nave, tutta la paura svanì. Scomparve rapida, come un brutto sogno….”
Ascolto in cuffia in riva al mare delle parole tratte da The Shadow Line: A Confession, il romanzo breve di Joseph Conrad, uno dei suoi ultimi lavori. Scritto tra il febbraio e il dicembre 1915, L'ironia dell'autore propone per tutta la durata del romanzo il conflitto fra il "giovane" protagonista (mai nominato) e il "vecchio", intessendo nella trama dell'opera temi come la natura della saggezza, l'esperienza e la maturità. Il romanzo è spesso citato come una metafora della Prima guerra mondiale: questa ipotesi è anche supportata dal fatto che il figlio di Conrad, Boris, abbia preso parte al conflitto, rimanendo ferito.
Appena gli occhi si posano sulla mia nave tutta la mia paura svanisce. Eccola lì. La vista del suo scafo, dell'attrezzatura mi riempie di felicità. Via l’inquietudine, la sensazione di vuoto degli ultimi tempi.
Riscrittura e Drammaturgia di Pina Catanzariti
con Raffaele Gangale e Fabrizio Parenti
musica di Felice Zaccheo
Regia di Marcello Cava
in collaborazione con Associazione Sportiva Dilettantistica Ricreativa e Culturale ENERGY
“La Natura delle cose” da Lucrezio
DATA 30/09/2023
ORARIO 18:30
Spiaggia libera S.P.Q.R., 00122 Lido diOstia RM
https://maps.app.goo.gl/1VPCcDubtTGaeitS7
Mobilità sostenibile: linee bus 05, 06, 014
ASCOLTO IN CUFFIA IN RIVA ALMARE
Un camion guidato a tutta velocità da un uomo apparentemente normale ma dalla mente chissà dove orientata o da quale odio e ignoranza obnubilata, che li ha deliberatamente investiti con un colpo cieco che ci sembra quasi di aver subìto nella nostra stessa carne, che rapporto c’è tra queste morti violente ed insensate e la scelta di leggere pubblicamente ad alta voce frammenti e stralci in latino dal De rerum natura di Lucrezio? Attraverso il ritmo della grande poesia, per il quale passa l’energia comunicativa, confidando nella potenza della visione e delle parole di Lucrezio, riconosciamo l’urgenza di tornare alle radici del pensiero razionale, ai fondamenti della nostra cultura e identità, per fornire ancora una volta strumenti adeguati alla lettura del nostro presente. Nel testo di Lucrezio, un trattato scientifico in esametri, la materia è in eterna lotta, il cosmo infinito privo di centro, il vuoto è il teatro di questa lotta, in cui l’umanità occupa un posto di assai poca importanza, la vita, che non è data in proprietà a nessuno ma in uso a tutti, è preziosa e breve ed in essa i motivi della creazione si intrecciano indissolubilmente con quelli della distruzione, che non risparmia neanche l’anima, anch’essa mortale. In questo scenario lo sguardo deve essere coraggioso, fermo, ampio, lucido e sereno, libero dal condizionamento della religione, capace di osservare in ogni momento il conflitto e la continua metamorfosi senza permettere al terrore della morte di avere il sopravvento sul tempo presente. Nella teoria del clinamen (inclinazione, scarto) la piccola ed imprevedibile deviazione che ogni atomo può in qualunque momento compiere, leggiamo un principio fisico, quasi un’intuizione dellameccanica quantistica, a fondamento di ogni possibile libertà di scelta, un principio di ribellione dell’energia alla costrizione delle leggi meccaniche del destino. Queste le coordinate per un’indagine sul cosmo che apre l’orizzonte in tutte le direzioni, pur nel conflitto, ed orienta il nostro necessario disincanto insieme all’irriducibile volontà di dare il giusto valore al tempo della nostra vita, individuale e collettiva. “Puoi partecipare allo spettacolo, se i tuoi occhi sono pronti. Guarda i raggi del sole, quando rischiarano l’oscurità della stanza. Vedrai un esercito di piccoli esseri vorticare nel fascio di luce, ingaggiare una lotta infinita: nascono battagli, si formano truppe e squadroni, si succedono senza tregua incontri e squarci. Vedrai l’eterno agitarsi dei corpi nel vuoto.”
con Paolo Musio
sonorizzazione Riccardo Ancona
in collaborazione con Associazione Sportiva Dilettantistica Ricreativa e Culturale ENERGY
“Il Bosco” da Robert Valser
DATA 29/09/2023
ORARIO 17:00
Pineta di Castel Fusano - Lido di Ostia Viale della Villa di Plinio, 00124 Lido di Ostia RM Municipio X.
https://maps.app.goo.gl/tChGgLoPLNj2kW847
Mobilità sostenibile: linee bus 06, 014, 066, 070
"Quando penso a qualcosa, in effetti penso ad altro. Non si può pensare a qualcosa se non pensando a qualcos'altro. per esempio: lei vede un paesaggio nuovo, ma è nuovo per lei perché pensando lo mette a confronto con un altro paesaggio: con quello che lei conosce." (Jean-Luc Godard, Eloge de l'amour).
Paolo Musio ha raccolto alcuni testi di Robert Walser attorno al tema del bosco, a partire da una raccolta di finti temi delle medie su argomenti come l’amore, l’amicizia, la musica, e tra questi, appunto il bosco, scritti da Walser sotto il titolo di “I temi di Fritz Kocher”. Ha così pensato di mettere insieme una sorta di conferenza sul tema del bosco, una conferenza continuamente interrotta, per l’urgenza ed il sopravvenire di altri discorsi, confessioni, riflessioni. Il nucleo drammaturgico si è manifestato in una osservazione contenuta in un racconto. Scrive l’autore- attore: mentre passeggiavo nel bosco e lo osservavo meditando, mi parve che il bosco stesse a sua volta osservando me. “Osservare, vagliare con cura, prestare attenzione e ascolto, contemplare – tutto mi sembrava diventato reciproco. Laddove esaminavo senza sosta, venivo io stesso esaminato, laddove mi stupivo forse ero a mia volta oggetto di stupore; e se l’ambiente circostante mi appariva incerto e ambiguo, la stessa impressione facevo io a lui”. Mi sono presto ritrovato in un labirinto, in cui le passeggiate nei boschi rimandano ad altre passeggiate in altri boschi, quelli dell’infanzia, quelli immaginari, quelli percorsi con ansia da chi fugge, da chi cerca un posto nel mondo. Camminando nel bosco, con i sensi ben desti, i percorsi esistenziali si intrecciano a immagini rivelatrici, i progetti per il futuro trascolorano in memorie lancinanti ed ogni passo conduce in una direzione inaspettata, tra leggerezza ed inquietudine, senso di estraneità nei confronti del mondo e consonanza con il respiro della natura.
con Paolo Musio
Suono in presa diretta: Marcello D’Andrea
"Performing Media Storytelling della Regina Viarum"
DATA 21/09/2023
ORARIO 22:00
Via Appia Antica 222 (Capo di Bove) Municipio VIII
Con CULTURA DEL VIAGGIO nell’ambito del FESTIVAL DELLA LETTERATURA DEL VIAGGIO ESTATE
ROMANA 2023. Nel centenario della nascita di Italo Calvino, lungo l’Appia Antica. In cammino, di notte, in due tempi.
Primo tempo
Performing Media Storytelling della Regina Viarum, un walkabout con videoproiezioni nomadi a cura di Carlo Infante.
Appena scende il buio, come un sipario al contrario, lungo l'Appia Antica, la Regina Viarum, proietteremo ciò che non c’è più…come le innumerevoli epigrafi sottratte alla via più importante tra quelle destinate alla sepoltura dei morti. Attraverso quegli artefatti i morti parlavano ai vivi. E che fine hanno fatto? Gran parte sono state cotte per trarre calce. Alcune altre sono state salvate da Monsignor Raffaele Fabretti che nel XVII secolo, in quanto Principe della Romana Antichità, ne fece trasportare a Urbino (di cui era originario) per conservarle nel Palazzo Ducale. Sarà con noi il discendente di quel principe. E ancora in una sorta di dissolvenza incrociata al calar della notte la via si accenderà di apparizioni proiettate, emanazione del genius loci. Vedremo affiorare in proiezione fra le rovine la ninfa Egeria, raffigurata dai grandi maestri della storia dell’arte nell’atto di dettare le leggi a Numa Pompilio, faremo riverberare la presenza misteriosa di Pizie e Sibille che si animeranno grazie ad un gioco fra intelligenza naturale e Intelligenza Artificiale in una interpretazione dell’immaginario artistico fra antico e contemporaneo. Sarà poi rievocata Lucrezia Romana che, attraverso il ritratto digitale performante proiettato, narrerà la sua storia all’origine della Repubblica Romana con le parole di Shakespeare e il segno di Cranach il Vecchio
conduce Carlo Infante-Urban Experience con Nuvola Project eSimona Verrusio-Vj Janus. PUBBLICO DI RIFERIMENTO (bambini, adulti, tutti)
Se in una notte di autunno un viaggiatore. Omaggio a Italo Calvino nel centenario della nascita
DATA 21/09/2023
ORARIO 23
Via Appia Antica 222 Municipio VIII
“SE UNA NOTTE D’AUTUNNO UN VIAGGIATORE” LUNGO LA REGINA DELLE VIE
Con CULTURA DEL VIAGGIO nell’ambito del FESTIVAL DELLA LETTERATURA DEL VIAGGIO ESTATE ROMANA 2023. Nel centenario della nascita di Italo Calvino, lungo l’Appia Antica. In cammino, di notte, in due tempi.
Secondo tempo
Se in una notte d’autunno un viaggiatore, omaggio a Italo Calvino nel centenario della nascita, da un’idea di Cultura del Viaggio e a cura di Antonella Gargano; passeggiata con gli attori della compagnia Teatro Mobile che recitano undici brani (come le parti di cui si compone il libro Se una notte d’inverno un viaggiatore) tratti da scritti, reportage e memorie di Calvino, oltre che dai suoi saggi e testi narrativi legati a geografie e alterità varie: la serie di relazioni di viaggio, contenute in Le città invisibili, che Marco Polo fa all’imperatore dei Tartari per descrivere i luoghi visitati nelle sue ambascerie; estratti da Lezioni americane, Eremita a Parigi, Taccuino di viaggio in URSS, Un ottimista in America, Sotto il sole giaguaro, ecc.
Raffaele Gangale, Antonella Gargano, Nicola Pecora. Musiche di Felice Zaccheo.
Il programma potrà subire variazioni che saranno tempestivamente comunicate.
Performing Media.
La nuova spettacolarità immersiva e radio-mobile nelle periferie eccentriche
un progetto di TEATRO MOBILE
Pina Catanzariti e Marcello Cava
con URBAN EXPERIENCE
Carlo Infante
con la collaborazione di Raffaele Gangale, Nicola Pecora e Chiara Pilloni
suono a cura di Paolo Franco
in collaborazione con Marcello D’Andrea e Matteo Orsini
social Mabel Garcia Lopez
Grafica e web Antonello Barba
ufficio stampa Simone Pacini
eventi gratuiti con prenotazione obbligatoria
www.tetromobile.eu